Cane disperato: il terzo articolo di Andrea Visentin

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Il nostro iscritto Andrea Visentin, dopo la panoramica del suo primo articolo sul mondo dell’informatica e sugli ambienti software che ci permettono di comunicare e dopo aver affrontato il tema della comunicazione con un affondo sui punti di vista, in questo nuovo articolo cerca di descrivere con parole semplici compiti e funzioni del medico veterinario comportamentista.
“Improvvisarsi comportamentisti è un grosso errore come improvvisarsi psichiatri.
Serve una preparazione specifica e tanta passione per tradurre gli ululati, distruzioni, eliminazioni inappropriate, ma anche altri sintomi come colite, inappetenza (ecc..) in espressioni di senso compiuto e per dare la giusta risposta, che purtroppo non può essere data da abbai.”

 

Cane disperato

Facciamo uno sforzo di immaginazione, pensate di essere comodamente seduti su di una poltrona di fronte ad un divano e di avere la finestra dello studio aperta. Siete in attesa del prossimo paziente e contemplate il vostro nuovo busto di Freud.

Nel vostro pensiero entra una voce lontana ed incomprensibile: ascoltatela.
Sono Cane Disperato
– Dimmi qual è il tuo problema – vi viene normale rispondere in questo dialogo interiore
Mi sento solo, non posso restare in questo recinto extra lusso tutto il giorno, senza compagnia. La mia compagna mi ha lasciato, è fuggita con il pastore dei vicini!
– Coraggio raccontami tutto quello che è successo
Tra un ululato ed un altro prosegue la vostra psicoterapia fino a quando non suona il citofono, chiudete la finestra, date appuntamento a cane disperato per la prossima settimana e passate ad un altro paziente.

 

Terminata la fantasia, torniamo alla realtà; i cani non possono stendersi sul lettino di uno psichiatra e raccontare i loro problemi, spesso pensiamo che non ne abbiano. In realtà sono anche loro colpiti da tutti quei disturbi che affliggono la società moderna.

Hanno però un grosso handicap: non possono stendersi sul lettino dello psichiatra. Sono i loro compagni umani a dover sospettare l’esistenza di un problema attraverso il controllo dell’ambiente in cui vive l’animale; in certi casi si può già sospettare che qualche cosa non vada perché si ritrovano inequivocabili segni al ritorno a casa, anche le lamentele dei vicini per le vocalizzazioni ne sono un sintomo; senza dimenticare i filmati che poi finiscono alle trasmissioni comiche di tutto il mondo, ma che prima sono stati di aiuto nella diagnosi. Consentono di oggettivare i vocalizzi del cane e il linguaggio del suo corpo.

 

Esiste anche per loro una persona in grado di fare qualche cosa, come lo psichiatra, si chiama veterinario comportamentista. Questi con l’aiuto di farmaci e di una terapia comportamentale aiuta il nostro amico a quattro zampe a superare i suoi problemi.
È Lui che riesce a mettere insieme tutti quei piccoli segni che da soli non dicono niente e trasformarli in una reale diagnosi.

 

Attenzione alle diagnosi fai da te, non esistono libri di autoaiuto per cani (forse perché non sanno leggere).

Cane Disperato soffre, di un disturbo denominato ansia da separazione. Un disturbo molto comune e devastante.

La mattina quando parte “il suo padrone”, anche se parlare di padrone da parte sua forse è sbagliato, è il suo compagno umano che si somma con quelli pelosi per formare un branco, è allora che comincia il meccanismo patologico.

Il Cane è infatti un animale sociale e rimanere staccato dal branco gli provoca uno stato di ansia che combatte con ululati di richiamo, distruzione di oggetti od eliminazione inappropriata.

Quello che il compagno umano deve comprendere è che il cane non è arrabbiato o dispettoso, ma in uno stato di panico causatogli dall’isolamento dal gruppo.

Il nostro soggetto immaginario, secondo il suo racconto, ha perso la sua compagna pelosa e gli resta solo quella di un essere umano che però deve andare a lavorare e restare fuori casa a lungo.

Il saluto prima di partire porta il soggetto a generare tutti quegli stimoli che condurranno all’attacco di panico una volta solo.

Per risolvere il suo problema non può certo distendersi su di un lettino e parlarne.

 

A questo punto interviene l’aiuto della terapia per superare i problemi proprio come succede nelle persone.

L’aiuto dei farmaci per quanto importante soprattutto in prima battuta non è assoluto. Quando inizia la terapia serve uno shock all’organismo che vada a bloccare il comportamento e questo è dato dai farmaci, poi per completare il trattamento deve entrare in gioco la terapia più importante quella comportamentale.

Questa deve essere seguita da un professionista del settore.

Improvvisarsi comportamentisti è un grosso errore come improvvisarsi psichiatri.

Serve una preparazione specifica e tanta passione per tradurre gli ululati, distruzioni, eliminazioni inappropriate, ma anche altri sintomi come colite, inappetenza ecc. in espressioni di senso compiuto e per dare la giusta risposta, che purtroppo non può essere data da abbai.

 

La letteratura scientifica e divulgativa presenta molti esempi di trattamenti per il problema di Cane Disperato.

Questi cani devono essere seguiti come per noi umani fino in fondo, terminare il trattamento prima del tempo lo farà ricomparire più grave di prima. Sbagliare trattamento porta a conseguenze altrettanto devastanti.

Vorrei dedicare questo pezzo ad un simpaticissimo cane che con il suo modo “discreto” e “sobrio” di salutare il padrone quando rientra a casa ha ispirato il personaggio di cane disperato.

 

Utilizzando le parole chiave separation anxiety dogs si ottengono 68 risultati molte informazioni nascono anche da siti per veterinari ad accesso limitato.

 

Punti di vista: il secondo articolo di Andrea Visentin