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Ci sono diversi modi per descrivere come sia variegata e complessa la professione del medico veterinario. Abbiamo pensato di farvi raccontare la professione proprio da chi la vive sulla sua pelle quotidianamente: i medici veterinari iscritti al nostro Ordine.
Ogni mese troverete una testimonianza di un Medico Veterinario valdostano che, con immagini e parole, vi descriverà la sua attività professionale.  

 

   

 

 

  1. Nome e Cognome
    Andrea Visentin.

  2. Perché hai deciso di iscriverti a Medicina veterinaria?
    La colpa di tutto è da riferire ad un libro che narrava la vita di James Herriot e che si è intrufolato in una mente predisposta, guidando la mia scelta.

  3. Come sono stati gli anni dell’Università?
    Gli anni dell’università sono stati una sfida, anche se devo dire che non sono stati poi tanto diversi dal liceo.
    Ho avuto la fortuna/sfortuna di studiare nella mia città natale, in una facoltà giovane, per quanto si possa dire, e quindi in un ambiente familiare sotto tutti gli aspetti.

  4. Quando ti sei laureato/a?
    Nel secolo scorso: correva l’anno 1998.

  5. Quando ti sei iscritto/a all’Ordine?
    Finito il servizio militare nel 2000 e qualche cosa, non ricordo esattamente.

  6. Ricordi come è stato il tuo primo giorno di lavoro?
    Nella mia vita lavorativa ci sono stati molti primi giorni.
    Se ti riferisci a quando mi sono scontrato per la prima volta con la dura realtà del lavoro, certo che me lo ricordo. Si risale a quando sono andato in Svizzera per il mio periodo di internato (nella definizione inglese del termine) noi diciamo tirocinio, dopo la laurea, pensando di essere preparati come tutti ed arrivando a scoprire che lì gli studenti del terzo anno lo erano molto di più.

  7. Di cosa ti occupi ora nello specifico? Vuoi descriverci in cosa consiste la tua attuale attività professionale?
    Bella domanda non lo so.
    A parte gli scherzi per il momento mi occupo del settore fiscale come occupazione principale e di veterinaria come hobby.

  8. Operi in un settore in cui c’è molta concorrenza? 
    Come puoi immaginare grazie allo stato la concorrenza c’è, ma il lavoro non manca anche se concentrato in un solo periodo dell’anno.

  9. Come cerchi di differenziarti dai tuoi colleghi per proporti alla tua potenziale clientela? 
    Cerco di essere il più preparato possibile; la scelta dipende comunque da un scelta a monte, non si riferiscono a me, ma alla ditta per cui lavoro.

  10. Ti senti realizzato/a nella tua attività professionale? 
    A volte si ed a volte no, dipende da come vanno le giornate e da cosa ti aspetti in fondo.

  11. Come sono i rapporti con i Tuoi colleghi? 
    Direi ottimi dal punto di vista professionale, non posso certo dire niente dei colleghi anzi … forse non mi sono accorto di qualche cosa?

  12. Come sono i rapporti con il Tuo Ordine? 
    Collaboro con l’ordine per alcuni aspetti informatici e poi finché non ci sono problemi i rapporti sono e devono essere ottimi.

  13. Hai un aneddoto professionale particolarmente interessante e/o divertente che vuoi raccontare?
    Più che un aneddoto direi una sensazione, ma non accusatemi di antropomorfizzazione.
    Lo so non si devono dare istinti umani ad un animale. Non so se vi è mai capitato di essere accolti da un cane quando vi recate in un maneggio, ma in un maneggio inglese era proprio questo il primo essere presente anzi forse l’unico.
    Gli umani erano occupati dal paziente a quattro zampe. Questo combattente, un grande fifone però, ci guida dal cavallo mentre tutti gli altri equini guardano interessati la scena dal loro box. Il tutto come accade in quei paesini in cui tutti si interessano a quanto succede.

  14. Come fai a conciliare il tempo da dedicare al lavoro con il tempo da dedicare alla famiglia?
    Grazie al cielo ci riesco molto bene, per il momento, grazie ad un comodo lavoro d’ufficio.

  15. Cosa ti senti di consigliare a chi vorrebbe cominciare la tua professione?
    Per prima cosa gli consiglierei di guardarsi intorno e pensare se è quello che vuole veramente fare.
    Le decisioni sbagliate vanno prese sempre in prima persona, poi lo sconsiglierei (anche questo va sempre fatto), a questo punto se è veramente deciso gli direi parti e pensa che quello che ti piace veramente può diventare un passatempo a cui dedicare il tuo tempo libero senza pensieri e quindi farlo veramente bene.

  16. Hai qualche sogno nel cassetto per il tuo futuro?
    Prima dovrei comprare un mobile con un cassetto …

  17. Hai qualche rimorso o rimpianto per il tuo passato?
    A questo ti risponderei chi ne è privo parli per primo, se non ne avessi non sarei qui e non avrei preso nessuna decisione in passato.

  18. Concludi la tua intervista con un tuo pensiero in piena libertà che rappresenta il tuo quotidiano operare o la tua filosofia di vita (proverbio, riflessione, citazione etc..).
    E per concludere dopo notti insonni pensando a qualche cosa… una citazione di Flavio Oreglio mi sembra rappresenti l’essenza dei veterinari: “[…]La guardai, lei mi guardò… c’era feeling tra di noi.
    Feeling, un pastore tedesco di tre anni addestrato da un ex SS del Terzo Reich… la invitai[…]” da Il momento è catartico oscar mondadori 2003