Febbraio: Elena Vittaz

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Ci sono diversi modi per descrivere come sia variegata e complessa la professione del medico veterinario.
Abbiamo pensato di farvi raccontare la professione proprio da chi la vive sulla sua pelle quotidianamente: i medici veterinari iscritti al nostro Ordine.
Ogni mese troverete una testimonianza di un Medico Veterinario valdostano che, con immagini e parole, vi descriverà la sua attività professionale.

 

 

  1. Nome e Cognome
    Elena Francesca Vittaz
  2. Perché hai deciso di iscriverti a Medicina veterinaria?
    Tradizione di famiglia: papà veterinario che mi ha lasciato l’inprinting
  3. Come sono stati gli anni dell’Università?
    Io ho sempre studiato molto quindi li ricordo sicuramente come un periodo piacevole ma anche di forte impegno.
    Siccome essendo femmina dopo la laurea non avrei dovuto fare il servizio militare ho sempre fatto presente in famiglia che avrei fatto di tutto per laurearmi in corso in modo poi da prendermi un anno sabbatico di meritato riposo per girare il mondo.
    Nove giorni dopo la laurea ho iniziato a lavorare a tempo determinato presso un’azienda. Giusto il tempo di fare le visite mediche…
  4. Quando ti sei laureato/a?
    24 Febbraio 2000
  5. Quando ti sei iscritto/a all’Ordine?
    16 febbraio 2001
  6. Ricordi come è stato il tuo primo giorno di lavoro?
    Come non me lo sarei mai aspettato: pulmino aziendale e zainetto con il pranzo perché presso l’azienda che mi aveva assunto non c’era la mensa a disposizione. Praticamente una gita scolastica.
  7. Di cosa ti occupi ora nello specifico? Vuoi descriverci in cosa consiste la tua attuale attività professionale?
    Mi sono specializzata in “Alimentazione e gestione degli allevamenti bovini e qualità delle produzioni”.
    Faccio il consulente per l’Associazione Allevatori della Valle d’Aosta e per aziende integratoristiche private.
    Insieme alla mia famiglia dal 2008 sono proprietaria di un piccolo mangimificio e all’interno di questa esperienza imprenditoriale mi occupo di formulazioni, autocontrollo, tracciabilità…e di “quel che c’è da fare”….
  8. Operi in un settore in cui c’è molta concorrenza?
    Le problematiche per i veterinari che come me hanno deciso di fare i consulenti aziendali nutrizionisti sono molteplici. Innanzitutto la mia non è una figura professionale riconosciuta: dottori in scienze agrarie e in SPA, ma anche semplici diplomati presso un istituto agrario possono, senza neppure essere iscritti ad un ordine, elaborare razioni alimentari per gli animali. La prescrizione di un piano alimentare in Italia non è un atto medico veterinario (come invece in medicina umana dove il dietologo, un medico, è l’unico che può prescrivere un regime dietetico).
    Oltre a questa giungla di figure professionali non ben definite ci sono le aziende mangimistiche e integratoristiche che, gratuitamente, mettono a disposizione propri tecnici presso gli allevamenti che servono con il loro prodotti.
    Riuscire quindi a farsi retribuire come consulente puro è molto difficile. Anch’io infatti il lavoro di consulente lo svolgo per aziende private già con una certa struttura manageriale.
    D’altro canto per chi acquista il mangime dalla nostra azienda, adeguandoci all’andamento generale, il servizio di assistenza tecnico è praticamente gratuito.
  9. Come cerchi di differenziarti dai tuoi colleghi per proporti alla tua potenziale clientela?
    Cerco di dare il miglior servizio possibile continuando a tenermi aggiornata soprattutto sulle normative riguardanti il mio settore di lavoro.
  10. Ti senti realizzato/a nella tua attività professionale?
    Mi sento realizzata e fortunata: nella vita faccio esattamente quello che voglio.
  11. Come sono i rapporti con i Tuoi colleghi?
    Buoni, credo molto nella collaborazione. Quando ho bisogno di aiuto in un campo che non è il mio chiedo consigli che puntualmente mi vengono dati e ricambio quando ricevo domande. Non riesco ad essere sempre aggiornata su tutto: anche per il mio cane vado dal veterinario!
  12. Come sono i rapporti con il Tuo Ordine?
    Vorrei essere più presente nei confronti del mio ordine ma per questioni di tempo diserto spesso le riunioni e gli incontri…invece il mio ordine con me è preciso e puntuale….bisognerà che mi impegni di più ad equilibrare il rapporto!
  13. Hai un aneddoto professionale particolarmente interessante e/o divertente che vuoi raccontare?
    Un aneddoto in particolare no ma spesso mi ritrovo a ridere di simpatiche storpiature fatte dagli allevatori in lingua italiana e soprattutto in dialetto quali le alfa tossine nel latte, il doglietto comperato come foraggio, i cami di mangime (un camion, due cami), o frasi tipo “viene il veterinario dell’usl e mi fa l’AUDI”, o “sono pieno di batteri nel latte e ho la mastite nell’ambiente della stalla”…
  14. Come fai a conciliare il tempo da dedicare al lavoro con il tempo da dedicare alla famiglia?
    Aspetto l’intervista della prossima collega femmina per sapere come fare! scherzi a parte spero anch’io prima o poi di farmi una famiglia e di riuscire a gestire sempre tutto….
  15. Cosa ti senti di consigliare a chi vorrebbe cominciare la tua professione?
    Di non ascoltare tutti quelli che “gufano” che non c’è lavoro. Certo che bisogna impegnarsi ed essere preparati, ma che di spazio ce n’è. Soprattutto per chi è fortemente motivato!
  16. Hai qualche sogno nel cassetto per il tuo futuro?
    Qualcuno sì…è il tempo di fare tutto che manca! E le persone con cui impostare nuovi progetti…se qualcuno volesse farsi avanti magari qualcuno lo realizzo!
  17. Hai qualche rimorso o rimpianto per il tuo passato?
    Il mio anno sabbatico in giro per il mondo!
  18. Concludi la tua intervista con un tuo pensiero in piena libertà che rappresenta il tuo quotidiano
    operare o la tua filosofia di vita (proverbio, riflessione, citazione etc..).
    Vivi ogni giorno come fosse il tuo ultimo giorno! Seneca (De Brevitate vitae)…