Home > News dalle organizzazioni di categoria > Free trial in Inghilterra per veterinario: qualche precisazione di un gruppo di Colleghi

L’Ordine di Mantova ci trasmette l’email pervenuta dal Collega Alan Danielski che, riferendosi ad un’offerta di lavoro in Inghilterra divulgata recentemente e trasmessaci dal Collega Edmondo Prati, vorrebbe venissero pubblicate alcune sue considerazioni in merito, con preghiera di diffusione presso gli altri Ordini di Veterinari italiani. 
In un’ottica di trasparenza pubblichiamo quindi integralmente la lettera e siamo disponibili ad accogliere eventuali contro-repliche del Collega chiamato in causa. 

 

Cari colleghi,

in merito all’annuncio pubblicato dal Dr. Prati riguardo un periodo di free-trial” in una clinica britannica, io e alcuni colleghi ci sentiamo obbligati a fare alcuni chiarimenti.

Viviamo e lavoriamo in UK da anni e moltissime volte tutti noi abbiamo potuto dare consigli a colleghi che volevano espatriare e provare l’esperienza inglese.
Nell’email del Dr.Prati si richiede che il candidato sia un membro del Royal College, l’ordine dei veterinari britannico.

La quota di iscrizione è di circa £300 all’anno e, per registrarsi la prima volta, è necessario avere il certificato di laurea, il certificato di esame di stato e un certificato di buona condotta, il tutto rigorosamente tradotto in inglese da un traduttore/notaio ufficiale. Come potete immaginare, tutto questo comporta un certo costo, e riteniamo che sia una responsabilità morale avvisare tutti quelli che intendano rispondere all’annuncio.

 

Inoltre, lavorando in questa nazione da parecchio tempo, possiamo garantire che la pratica dell’andare a lavorare gratis per 2-3 settimane in cambio di un lavoro non è assolutamente accettabile.
La nostra impressione è che il Dr. Prati stia cercando di importare in Gran Bretagna una terribile usanza italiana, cioè quella di avere un neo-laureato (o comunque qualcuno alla disperata ricerca di un lavoro) che lavori gratis, nella speranza di avere poi un contratto a lungo termine.

 

Qui in Gran Bretagna, a meno che tu non vada in una clinica per IMPARARE, come visitor o extern, sarai SEMPRE pagato per il lavoro svolto, sempre! Nessuno, neanche un neo-laureato, accetterebbe di lavorare gratis in Gran Bretagna, perché, dopo aver studiato per tanti anni e speso soldi per farlo, è giusto esser pagati per il lavoro che si fa, anche se si è alle prime armi.

 

Quindi riteniamo assolutamente ridicola ed ingannevole l’offerta che il Dr. Prati ha mandato a tutti gli Ordini Veterinari italiani (ed a quello romeno!) e scoraggiamo chiunque sia interessato a rispondere al suo annuncio dal farlo. Il suo è solo un tentativo di ottenere manodopera a basso costo corrompendo un sistema che già funziona e che, fortunatamente, al momento permette sia di avere soddisfazioni professionali, sia di mantenere una famiglia, cosa che al momento in Italia risulta faticosa.

 

Se qualcuno è deciso a venire in UK e parla bene l’inglese, requisito essenziale, sappiate che ci sono decine di agenzie che cercano quotidianamente veterinari per coprire ogni tipo di posizione. Basta cercare su internet per avere un’idea.

 

Cerchiamo di amare la nostra professione e di non continuare a svalutarla con questi atteggiamenti meschini; ne abbiamo solo tutti di che guadagnarci.

 

Cordialmente

Alan Danielski, Sarah Boveri, Valentina Brioschi, Silvia De Cecco, Gabriele Giuliani, Riccardo Finotello, Stefania Scarabelli