In gabbia: il nuovo articolo di Andrea Visentin

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Domenica mattina piove da ore, un violento temporale vi ha svegliato nel cuore della notte, sfogliate l’ultima copia del Wildlife con le foto del concorso 2015: sono come sempre splendide. Arrivate ad un’immagine quasi in bianco e nero che ritrae una volpe tra le case di Londra. Il testone del vostro grosso amico peloso solleva il vostro gomito e si insinua sul vostro torace coprendo l’immagine. Nel frattempo il piccolo cane della prateria sfoglia, a modo suo, un libretto appoggiato sul tavolino. Bisogna intervenire subito prima che si creino danni, è riuscito ad aprilo alla pagina che parla dei canili. Prendete anche la piccola peste con voi e tornate sul divano, facendo spostare il cagnone che nel frattempo contempla la foto. Il suo respiro lento vi riporta ai giorni in cui percorrevate le vie della città nei pressi di Belgravia House, la sede del Royal College of Veterinary Surgeons. Volpi non ne avete mai viste, qualche scoiattolo si, ripensate al giorno in cui avete deciso di fare una visita ad Oxford e siete passati proprio di fronte al canile di Londra.

 

 

Anche se di solito concludo con l’argomento per le ricerche oggi vorrei partire subito con queste quindi se digitate: CANILE ottenete circa 454.000 risultati (0,44 secondi) e se provate con: lotta al randagismo ottenete circa 87.500 risultati (0,43 secondi). Come al solito da queste prime pagine potete spostarvi ad altre ampliando così la ricerca: è il bello dei motori di ricerca. È anche la parte interessante della ricerca vedere che cosa esce.

Vi siete mai posti la domanda: “che fine fanno gli animali abbandonati oppure trovati feriti?”. Negli anni si è sentito parlare di canili Lager dove persone senza scrupoli cercano di arricchirsi sulle spalle dei cani e di emergenza per canili fatiscenti. Pensateci. Vi è mai capitato di sentire parlare bene di una struttura come questa? Avete mai letto un articolo in cui si dice che il canile municipale del comune di … deve chiudere perché non ci sono più ospiti?

Ora chiediamoci che cosa fa un canile? Per chiarezza dividiamo queste strutture in 3 grossi gruppi. Il canile municipale, il canile rifugio ed il canile privato. Il primo è la struttura di proprietà dei Comuni, ma spesso gestito da altri soggetti, con compiti precisi di ispezione, vigilanza e tutela dell’animale e con personale addetto alla cattura degli animali vaganti. Il canile rifugio ospita i cani, terminati i primi 10 giorni di osservazione ed identificazione, gli animali sono in attesa di adozione. E in fine il canile privato di proprietà di società, aziende o cooperative che mette a disposizione le proprie capacità in cambio di un corrispettivo economico.

Il respiro del grosso cane si fa pesante, mentre i suoi occhi marrone profondo vi guardano con un’espressione ancora più triste del solito. La sua tristezza è certamente legata alla pioggia che colpisce i vetri ritmando chiaramente: “oggi niente giro promesso nel bosco”, ma voi interpretate lo sguardo triste come riferito al vostro ricordo. Dire che quel giorno sono passato di fronte forse non è giusto, ci sono passato sopra grazie ad un viadotto che unito ad un grosso bus mi dava una vista ad uccello sulla struttura dotata di gabbie di rete, casette e tanta “tristezza pelosa”. Al tempo dell’università sono stato mandato per un periodo ad osservare come funziona una di queste strutture e grazie agli amici pelosi ho potuto immaginare cosa pensano i cani “arrestati”. Il grosso cane si fa posto sul divano spostando le vostre gambe con delicatezza mentre il piccolo cane si sistema ben protetto su di voi.

Se prendete la convenzione stipulata da un Comune con la gestione del locale canile ne potete osservare le caratteristiche, ne prendo una per vederne alcuni punti. Spesso si parla anche di gatti, anche se per loro ci sono delle distinzioni. Dopo i soliti preamboli troviamo: “… che legge 14 agosto 1991 n. 281 – legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo – lo Stato promuove la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, …”

Proseguendo la lettura di questa convenzione troviamo: “ … gestione del canile e del gattile da parte dell’Amministrazione … non debba essere affidata a chi assicura i minori costi, …” queste belle parole risuonano come cannonate pensando alle strutture che speculano sulla pelliccia di poveri animali. Poi la lettura si fa più dettagliata “conduzione interna del canile e del gattile …: mantenimento, custodia nel rispetto della normativa vigente dei cani randagi nel canile sanitario e rifugio. Le spese di custodia di cani padronali vaganti sono, in ogni caso, a carico del proprietario … ;” avete notato questo paragrafo? Se il cane di casa decide di farsi un giro, siete certi che sia scappato? Forse avrete già sentito storie di cani che escono di casa per farsi un bel giro, magari li avete visti che camminano per le piazze e le vie della città con l’espressione di chi segue il padrone, però quel padrone lo conoscete e non è davanti al fuggitivo. Oppure avete visto i filmati ripresi da piccole telecamere legate al collare che mostrano la grande fuga in salsa pelosa. Comunque il padrone deve rifondere la cattura e la custodia. Vi è poi la parte “ … tenuta … dalla quale risulti il numero di microchip, la data di ingresso (con foto del cane), la data e il tipo di eventuali vaccinazioni, la storia clinica del cane, le visite e le eventuali patologie e cure effettuate, l’eventuale data di uscita, il numero progressivo della scheda di affidamento e l’eventuale data del decesso;…” l’amministrazione pubblica si preoccupa del benessere dei nostri amici pelosi. Avete mai visto quei programmi sulle carceri americane? Anche per i nostri amici pelosi quando vengono arrestati c’è l’identificazione, la visita medica ed il periodo di attesa della scarcerazione, anche se non devono smaltire la sbornia.

La convenzione affida alla struttura: “…svolgimento delle funzioni assegnate all’Ufficio diritti animali (UDA);” arriverà il giorno in cui il cagnolino, tosato prima di una nevicata, farà causa al suo padrone? Oppure quando arrestato ingiustamente chiamerà il suo avvocato, vedremo i nostri amici con 1 dollaro dentro al collare per non essere considerati randagio, come i senzatetto negli Stati Uniti.

Tra i compiti di queste strutture c’è anche: “reperibilità, recupero e trasporto degli animali incidentati verso la struttura convenzionata per la gestione sanitaria … e rifugio, attraverso l’utilizzo di un fondo vincolato.” I nostri amici pelosi hanno anche loro un servizio ambulanze.

La convenzione tra gli altri compiti affida anche: “la cattura e custodia dei cani vaganti impegnativi. … dovrà assicurare, in particolare, la collaborazione coi comuni e il Corpo Forestale per la cattura dei cani vaganti impegnativi con il loro successivo trasferimento presso il canile.”

Segue poi la parte:“apertura al pubblico della struttura per favorire le adozioni; gli animali non reclamati entro sessanta giorni dalla cattura o ad avvenuto completamento del protocollo sanitario nel canile, salvo diverse disposizioni di legge, possono, essere resi adottabili.” In questo paragrafo l’ente pubblico si preoccupa di svuotare il canile. Come dicevamo prima purtroppo è la parte con i risultati peggiori. In un mondo perfetto i cani non dovrebbero essere “arrestati” se non quando commettono un reato, dovrebbero beneficiare di un servizio di trasporto presso strutture in grado di curarli, ed essere sicuri di trovare una cuccia calda.

Completamente assorti dai vostri ricordi accompagnati dal ritmico ticchettio della pioggia sui vetri cadete quasi in trans. Il grosso cane si sistema al meglio sul divano, chiude i suoi grandi occhi marroni e comincia a russare. Le zampette del piccolo cane della prateria si muovono leggere sulle vostre due masse assopite. Quando riaprite gli occhi percossi dal musetto del piccolo animale trovate la foto smangiucchiata del cane del vicino dentro il libretto che parla di canili. Aprite meglio gli occhi e notate l’espressione chiaramente così va bene! Spostate il libro e lo riprendete in braccio dicendogli: anche se ti vuole sempre mangiare non lo puoi far rinchiudere in canile, basta non frequentarlo.

Per concludere vorrei ricordare il grosso testone di un amico peloso che con i suoi latrati ha contribuito a distanza alla stesura di alcune di queste pagine