Home > News dalle organizzazioni di categoria > La posizione dell’Ordine sulla Pet Therapy

Anche in Valle d’Aosta si stanno affacciando sul mercato nuove figure professionali che vantano esperienze inerenti l’attività e le terapie assistite con gli animali e che propongono alle scuole e alla strutture socio-sanitarie progetti con l’ausilio di animali per il miglioramento del benessere e della salute umana (disciplina comunemente conosciuta come pet therapy).

Un settore, che a nostro avviso dovrebbe vedere coinvolta a pieno titolo la nostra categoria, è spesso presidiato da figure professionalizzate attraverso percorsi formativi autoreferenziali e privi di un riconoscimento ufficiale.

Le figure che si autodefiniscono “esperti di pet-therapy” e che si propongono su un mercato particolarmente delicato ed esigente, non sempre hanno un titolo con valore legale; tutto questo crea gran confusione da parte della clientela potenziale che non è in grado di valutare in modo oggettivo la professionalità degli operatori che hanno di fronte.

La pet therapy è ormai un indiscutibile business ed è ovvio che quando a livello nazionale e regionale non esiste una vera impalcatura normativa, nulla impedisce a potenziali portatori di interesse di proporsi come formatori in determinati settori o di creare nuove figure professionali.
In pratica, se un gruppo di fantini e amazzoni decidesse di proporre dei moduli formativi sull’ippoterapia (perché ha esperienze pratiche nell’addestramento dell’animale, conosce alcune problematiche relative al rapporto uomo animale e ha frequentato corsi in merito), l’iniziativa sarebbe assolutamente lecita.

La mancanza di una normativa armonizzata su scala nazionale rischia poi di creare tensioni intra professionali e genera una discrezionalità interpretativa che varia da regione a regione, da comune a comune ed addirittura all’interno dei vari distretti sanitari.

Un’iniziativa formativa promossa in Valle d’Aosta nel 2009, che si proponeva di fornire competenze necessarie all’attuazione di programmi assistiti dagli animali indirizzati a diversi soggetti e situazioni (handicap o  disagio), ha innescato un ampio dibattito sia a livello locale, sia a livello nazionale.

Nella posizione ufficiale dell’Ordine vengono espresse alcune perplessità e viene ribadita l’importanza  della Carta Modena, carta dei valori e dei principi sulla pet relationship, realizzata sotto l’egida del Ministero della Salute e considerata uno dei principali pilastri degli operatori del settore.

La F.N.O.V.I., consultata per un parere, evidenzia che: la figura del medico veterinario nel corpo docente dei percorsi formativi degli operatori di TAA e AAA ha una rilevanza circoscritta alla sensibilizzazione del futuro operatore nel considerare l’animale come co-terapeuta e non come mero strumento della terapia.

Ben altra rilevanza e significato ha la presenza del medico veterinario nel team operativo che prevede la presenza di più figure professionali (articolo 19 Carta Modena).

L’importanza della figura del medico veterinario in questa fase è duplice in quanto a tutela della salute dell’animale co-terapeuta in relazione alla tutela della salute dei soggetti fruitori delle TAA e AAA.

Le attività di tutela, promozione e salvaguardia del benessere e della salute animale sono esclusive della nostra professione e non possono né devono essere delegate ad altri.

L’Ordine conclude la sua posizione ufficiale rendendosi disponibile a fornire supporto tecnico e piena collaborazione, consapevole del fatto che il percorso formativo sia nato a seguito di un’esigenza reale espressa dal territorio.

Considerata però la delicatezza del tema (terapia assistita con gli animali), auspica un approccio responsabile da parte di tutti gli attori che operano a vario titolo nel Sistema Sanitario Regionale.

L’ampio dibattito che ne è seguito ha permesso all’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali di specificare e circoscrivere il valore dell’attestato conseguito dagli operatori formatisi con il percorso suddetto.

La posizione ufficiale dell’Ordine, condivisa integralmente dall’Assemblea, dal Consiglio Direttivo e dalla F.N.O.V.I., è poi stata pubblicata su 30giorni, Organo Ufficiale di F.N.O.V.I. ed E.N.P.A.V.  che ha una tiratura di oltre 30.000 copie/mese; la posizione è poi stata ribadita anche durante gli incontri di concertazione per la stesura del Piano regionale per la Salute e il Benessere Sociale 2010-2012.