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Ci sono diversi modi per descrivere come sia variegata e complessa la professione del medico veterinario. Abbiamo pensato di farvi raccontare la professione proprio da chi la vive sulla sua pelle quotidianamente: i medici veterinari iscritti al nostro Ordine.
Ogni mese troverete una testimonianza di un Medico Veterinario valdostano che, con immagini e parole, vi descriverà la sua attività professionale.

 

  

  1. Nome e Cognome
    Marie Claire Bal.

  2. Perché hai deciso di iscriverti a Medicina veterinaria?
    Perché è l’unica cosa che ho sempre voluto fare, sin da piccola.

  3. Come sono stati gli anni dell’Università?
    Durissimi, ma anche molto belli.
    Ho sempre un po’ patito il dover stare a Torino, mi mancavano gli spazi aperti, il verde, i miei cavalli, ma ho incontrato persone speciali che hanno reso questi anni un po’ meno pesanti.

  4. Quando ti sei laureato/a?
    Il 26 ottobre 2010.

  5. Quando ti sei iscritto/a all’Ordine?
    Nel febbraio 2011.

  6. Ricordi come è stato il tuo primo giorno di lavoro?
    Molto emozionante, non mi sembrava vero di poter finalmente mettere in pratica tutto quello che avevo imparato all’Università.
    Mi ricordo in particolare che non mi accorgevo del tempo che passava e, in un batter d’occhio, era il momento di tornare a casa.
    Io sarei rimasta ancora delle ore: avevo voglia di imparare, di sapere, avrei fatto altre mille domande ai miei colleghi, infatti mi ricordo che il mio capo mi disse: “ora vai a casa, tu non hai una famiglia?”

  7. Di cosa ti occupi ora nello specifico? Vuoi descriverci in cosa consiste la tua attuale attività professionale?
    Per ora sono ancora impegnata a perfezionare la mia formazione. Attualmente sto facendo un’esperienza all’estero, in Irlanda, la terra dei cavalli, per acquisire competenze in ambito della medicina equina.
    Quando sono ad Aosta, invece, frequento un ambulatorio per piccoli animali. Entrambe le attività mi entusiasmano ed appassionano ogni giorno di più, infatti sto ancora cercando di capire cosa vorrò fare “da grande”!!!.

  8. Operi in un settore in cui c’è molta concorrenza? 
    Se parliamo di cavalli, in Valle d’Aosta, c’è ancora molto spazio per lavorare.
    Già adesso, che ancora mi sento una “neofita”, ricevo diverse richieste di intervento da parte di proprietari di cavalli.
    Nel settore dei piccoli animali, com’è noto, c’è molta concorrenza, ma io credo che ci sia ancora spazio per un’offerta sempre più qualificata. Soprattutto per noi giovani, l’arma vincente è proporre “qualcosa di nuovo”, formandoci, migliorandoci, magari confrontandoci con altre realtà, come è stato per me decidendo di andare all’estero

  9. Come cerchi di differenziarti dai tuoi colleghi per proporti alla tua potenziale clientela? 
    Non cerco di differenziarmi, ma lavoro seguendo i miei obiettivi e cercando di essere il più modesta possibile.
    Sono felice quando i clienti sono soddisfatti del mio operato, ma non per questo mi monto la testa.
    Preferisco sempre tenere i piedi ben saldi per terra, anche se, devo ammettere che, quando le cose vanno per il verso giusto, mi sembra che tutti gli sforzi fatti, acquisiscano finalmente un significato.

  10. Ti senti realizzato/a nella tua attività professionale? 
    Al 100%, non potrei fare altro!
    Certo, non è per nulla un lavoro facile, e forse il mio entusiasmo è dato anche dal fatto che sono ancora agli inizi della mia carriera.
    Mi auguro, per il futuro, di continuare a lavorare con la stessa passione che ho adesso.

  11. Come sono i rapporti con i Tuoi colleghi? 
    Ottimi con quelli che frequento!

  12. Come sono i rapporti con il Tuo Ordine? 
    A causa dei miei impegni lavorativi e formativi sono un po’ “latitante”, ma spero in futuro di partecipare più attivamente.

  13. Hai un aneddoto professionale particolarmente interessante e/o divertente che vuoi raccontare?
    Come hanno già detto altri miei colleghi, bisognerebbe scrivere un libro sugli episodi divertenti della nostra professione!
    Tra i più simpatici che mi sono successi, ricordo un cliente, che aveva un cagnolino, al quale da alcuni giorni era stata consigliata una dieta umida adatta alla sua patologia.
    Il paziente, però, non gradiva questo cibo e il proprietario, molto seriamente, mi disse: “Dottoressa, ci credo che non lo mangia… L’ho assaggiata anche io quella scatoletta, e fa davvero venire il voltastomaco!”. Sentivo i miei colleghi che se la ridevano nel retro dell’ambulatorio.
    Io, non so come, sono riuscita a trattenere una fragorosa risata, ma, una volta chiusa la porta e congedato il cliente “buongustaio”, ho cominciato a ridere fino alle lacrime..

  14. Come fai a conciliare il tempo da dedicare al lavoro con il tempo da dedicare alla famiglia?
    La mia famiglia bipede si accontenta di vedermi “a singhiozzo”, compatibilmente con i miei orari, talvolta molto duri.
    A casa condivido spesso con i miei cari gli episodi divertenti della mia professione, e talvolta cerco di coinvolgerli anche nella pratica, ma non ho molto successo!
    Fanno parte integrante della famiglia anche i miei tre cavalli, di cui mi occupo personalmente tutti giorni, prima e dopo il lavoro. Sono la mia valvola di sfogo, a cui non rinuncerei per nulla al mondo.

  15. Cosa ti senti di consigliare a chi vorrebbe cominciare la tua professione?
    A me, quando da liceale, incontravo un veterinario e gli chiedevo un consiglio circa la mia volontà di intraprendere questa professione, mi veniva sempre risposto: ”Ma sei matta? Non farlo, è durissima! Scegli altro, siamo in troppi e non trovi lavoro!”
    Io non mi sono mai lasciata intimorire e alla fine, in 5 anni mi sono laureata e un mese dopo ho iniziato a lavorare.
    Adesso a chi mi chiedesse un consiglio non gli direi la stessa cosa che è stata detta a me, ma piuttosto lo spronerei ad inseguire questo bellissimo sogno, senza stare troppo ad ascoltare gli altri.
    Ovvio che non è un percorso facile, occorre esserne totalmente convinti, aver spirito di sacrificio e dedizione.
    Nulla in questo mestiere ti viene regalato, ogni piccolo traguardo è frutto di una dura conquista!.

  16. Hai qualche sogno nel cassetto per il tuo futuro?
    Vorrei affinare ulteriormente, finché potrò, la mia formazione, magari con una nuova avventura all’estero.
    Poi ho in mente un bel progetto lavorativo qui in Valle, ma non voglio ancora pronunciarmi!!
    La vita è piena di sorprese, quindi, chi lo sa?

  17. Hai qualche rimorso o rimpianto per il tuo passato?
    Sono troppo giovane per avere rimpianti! No scherzo…forse vedendo i miei amici che hanno scelto percorsi di studio meno totalizzanti rispetto al mio, mi sarebbe piaciuto godermi meglio, come han fatto loro, gli anni universitari.

  18. Concludi la tua intervista con un tuo pensiero in piena libertà che rappresenta il tuo quotidiano operare o la tua filosofia di vita (proverbio, riflessione, citazione etc..).
    Questa mi rispecchia totalmente, soprattutto in questo periodo della mia vita, e l’ho imparata in Irlanda, infatti la lascio in inglese “If you want a stable relationship, get a horse”, “Se vuoi una relazione stabile, prenditi un cavallo”.

     

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